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Legame magico tra maestra e bambino.


Sono la maestra, quella un po' fuori dalle righe, quella che si diverte a indossare gonne colorate e che ama parlare di tematiche che, magari, in molti considerano un po' "antiche", quella che porta con sè storie di mondi lontani.

Eppure, nella mia piccola e rustica aula, la mia passione per i bambini e per quello che insegno è più viva che mai. Mi piace pensare che ogni bambino che attraversa la mia porta non è solo un piccolo allievo da "formare", ma un essere unico con cui stringere un legame, un legame che diventa il motore della loro curiosità e del loro amore per la materia.

In molti, oggi, parlano di apprendimento come di un processo puramente cognitivo, scientifico, quasi da laboratorio, ma io sono convinta che ci sia qualcosa di più profondo: l'amore. Un amore che non è solo affetto, ma anche una passione autentica per ciò che facciamo. La verità è che i bambini non imparano solo ciò che noi, insegnanti, raccontiamo loro. Imparano soprattutto perché lo facciamo, come lo facciamo e, soprattutto, quanta passione mettiamo nel farlo. Un bambino che vede negli occhi dell’insegnante un fuoco che brucia per la sua materia, si accende anche lui. E quel fuoco diventa contagioso.

Non è certo il metodo tradizionale e rigido a fare la differenza. No, non è il rigore a plasmare un amore per le materie. Io ho sempre pensato che il cuore di un insegnamento efficace stia nel legame umano che si riesce a costruire. L’amore per quello che faccio si trasmette con le storie, con le emozioni, con l’entusiasmo che metto nel raccontare qualcosa. Non è tanto la grammatica o la matematica a fare la differenza: è la passione con cui parlo della grammatica e della matematica. Quando un bambino mi vede entusiasta per una scoperta, quella scoperta diventa sua. Non serve insegnare a memoria qualcosa che non viene sentito. Il vero apprendimento nasce dal legame, dalla comprensione, dal sorriso.


Macedonia, Refugee camp

E così, tra una lezione di geografia e una di scienze, tra un disegno e una lettura ad alta voce, cerco sempre di far capire ai miei piccoli che imparare è un atto di amore. Che ogni passo, ogni difficoltà, ogni "errore" è solo una parte del percorso. Perché, si sa, in una classe non si imparano solo le lezioni teoriche, ma anche le emozioni, le relazioni, le sfide di ogni giorno.

Ogni bambino è diverso, con il suo modo di percepire il mondo. C'è chi ama fare calcoli, chi ama raccontare storie, chi sogna ad occhi aperti e chi esplora con curiosità. Non sono un "insegnante" che impone schemi rigidi. Al contrario, cerco di essere quella persona che sa ascoltare, che sa riconoscere ogni piccolo passo, ogni sorriso che nasce dall’entusiasmo per qualcosa di nuovo. E vi assicuro, sono convinta che, se l'insegnante ama ciò che fa, il bambino ama ciò che impara.

I miei allievi spesso tornano a trovarmi, non tanto per farmi i complimenti per quanto hanno imparato, ma per raccontarmi con gli occhi che ciò che avevamo vissuto insieme, in quella piccola aula, ha lasciato una traccia nel loro cuore. E io, da parte mia, sono sempre grata a loro, perché è stato il nostro legame a nutrire la mia passione, a farmi sentire, ogni giorno, che quello che faccio ha un valore che va oltre le parole scritte sui libri.



In conclusione, credo che il mio segreto da insegnante, quello che considero fondamentale, è : amare ciò che faccio e trasmettere questo amore ai miei bambini. Perché solo così loro diventeranno non solo bravi studenti, ma anche persone appassionate, curiose, capaci di affrontare la vita con il cuore aperto e la mente libera.


Con Amor

Miss Ale

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